Fall Winter campaign. Pillow boots. Piumestudio meets Mulieris Magazine: an interview with Sara Lorusso and Greta Langianni founders of Mulieris Magazine
Fall Winter campaign. Pillow boots. Piumestudio meets Mulieris Magazine: an interview with Sara Lorusso and Greta Langianni founders of Mulieris Magazine
  • PIUME STUDIO INCONTRA MULIERIS MAGAZINE
    INTERVISTA A SARA LORUSSO E GRETA LANGIANNI, FONDATORI DI MULIERIS MAGAZINE

    1) Come è nato il progetto Mulieris? C'è stata un'esigenza particolare che ti ha spinto a creare questo tipo di piattaforma?
    Mulieris nasce dopo una lunga chiacchierata tra me e Sara, dalla voglia che avevamo di dare spazio alle donne creative nel settore imprenditoriale; essendo entrambe fotografe, nei nostri primi anni di lavoro ci veniva spesso detto "Sai, una fotografa donna non mi ha mai fotografato prima", quasi fossimo una forma aliena, quando in realtà le fotografe e le creative in generale rappresentano circa l'80% di studenti che si diplomano alle accademie d'arte. Ma solo una piccola percentuale lavora attivamente. Sarebbe semplificativo spiegare questi dati con una semplice questione di talento o meno, forse è più probabile che la nostra società sia costruita per far emergere certe tipologie di individui più di altre?

    Così abbiamo deciso di creare uno spazio dove poter dare visibilità e supportare gli artisti intorno a noi. Questo spazio è poi diventato molto di più, è un luogo di connessioni emotive e personali in continuo sviluppo.
    Per prima cosa abbiamo aperto il nostro profilo IG; poco dopo abbiamo iniziato a pensare allo sviluppo di una rivista cartacea. Ci piaceva l'idea di qualcosa di permanente, qualcosa di tangibile e che gli altri potessero abbracciare.

    2) Creatività femminile: negli ultimi anni, soprattutto grazie ai social, le donne stanno avendo la possibilità di esprimersi e mostrare i propri talenti.
    A che punto di questo processo ci troviamo, secondo lei, soprattutto in Italia? Quali difficoltà hai incontrato a causa del tuo genere e della tua età?

    Come abbiamo detto in precedenza, è proprio da lì che nasce il nostro progetto; le nostre difficoltà personali nell'essere donne creative in Italia.
    Lavorando nelle industrie creative, soprattutto se sei giovane, ti trovi in ​​una posizione in cui spesso non ti viene dato il rispetto che meriti. Abbiamo avuto incontri con persone che non ci prendevano sul serio, clienti che ci trattavano come ragazzine, battute imbarazzanti, situazioni sul set imbarazzanti, come la classica frase "è lei la truccatrice?" appena arriviamo sul set e la faccia piuttosto sorpresa quando rispondiamo "No, sono io il fotografo". Potrebbero sembrare commenti innocenti, ma sono piccoli pensieri frutto di una mentalità per certi aspetti ancora spenta.

    I social media sono stati sicuramente una piattaforma per tutte le donne creative per riappropriarsi del proprio spazio e godere liberamente del proprio lavoro.

    3) Domanda per Sara: nei tuoi scatti ritroviamo spesso il corpo, nella sua bellezza naturale e imperfetta, e un amore che non ha forma, sesso, età o convenzione. Quanto è importante per te come fotografo esprimere queste emozioni e quanto ti sei sentito limitato - basti pensare alla censura di Instagram - nel farlo?
    Recentemente un fotografo che è un mio grande amico, in un momento in cui ero scoraggiato, mi ha detto che la mia fotografia è politica. Non avevo mai dato molto peso a questo pensiero prima. Ho sempre raccontato ciò che mi circonda perché mi piace rappresentarlo, amo vedere la vulnerabilità dell'essere umano e che se amiamo qualcosa o qualcuno non ci poniamo limiti.
    Quando ho iniziato a essere censurato su Instagram ho pensato "Wow, vado contro il sistema!"; poi ho avuto paura, ho temuto che tutta la comunità che avevo costruito negli anni potesse scomparire, che tutte le persone che mi hanno ringraziato per le mie foto potessero non vederle più. Ma ho avuto ancora più paura il giorno in cui sono stato censurato nella vita reale, quando le mie foto non sono state mostrate perché troppo 'esplicite', 'di parte', 'coinvolte'. Ed è lì che il mio amico mi ha detto "il tuo lavoro è politico" e penso che sia meraviglioso. Spero che sia sempre così, perché voglio schierarmi e non sentirmi limitato.

    4) Domanda per Greta: sei una creatrice di contenuti ma anche una modella popolare. Sono tante le ragazze che ti chiedono come imparare ad accettarsi e a stare bene con il proprio corpo. Qual è il tuo consiglio? È stato un processo lungo per te?
    Penso che l'accettazione di te stesso, sia che riguardi la tua psiche o il tuo corpo, sia un processo senza fine. Soprattutto quando si lavora con la propria immagine credo sia fondamentale essere consapevoli di ciò che si è nel bene e nel male, altrimenti si potrebbe cadere in un circolo vizioso di commenti esterni che possono mettere in discussione ciò che si è veramente, alterando la percezione di sé.

    Per me è stato fondamentale capire che, per accettarmi non dovevo amare ogni singola parte di me e ritenermi perfetta; al contrario ciò che mi ha permesso di vivere serenamente con me stesso è stato analizzare i miei punti di forza e di debolezza e capire come il loro equilibrio mi ha reso quello che sono.

    Sono consapevole di non essere la più bella, intelligente, simpatica ecc... ci sarà sempre qualcuno che è "più" di me e di noi, sia secondo la nostra opinione che secondo l'opinione degli altri. Questa forma di competizione del dover essere sempre di più/possedere più di qualcun altro spesso ci porta fuori strada dal nostro percorso personale; l'unica persona con cui dovremmo confrontarci è la versione più sana e felice di noi stessi, ed è quello che dovrebbe essere il nostro obiettivo finale.

    5) PIUMESTUDIO è un brand 100% italiano e vegano, che ha come focus principale il comfort. Quanto è importante per te, soprattutto durante i giorni del set, sentirti sicura di ciò che indossi e quanto sono importanti per te i materiali dei prodotti?
    Per noi è fondamentale sentirci a nostro agio sia al lavoro che fuori, per uno stato di fiducia mentale e fisica.


    L'attenzione ai materiali e la storia dietro un prodotto sono per noi fondamentali. Spesso acquistiamo da marchi indipendenti del made in Italy, o di seconda mano, in quanto preferiamo avere meno capi realizzati con buoni materiali piuttosto che tanti capi di cattiva qualità.

  • TIRO DI CREDITI

    Foto di Sara Lorusso @loruponyo @mulierismagazine / Direzione artistica e casting di Giustina Guerrieri@carinemorris_ / Styling di Anna Carniel @annycarny / Modelle Greta Langianni @gretafutura - Marika Zaramella @leitalienne - Arlyn Esther @arlyn_esther - Sarah Misciali @samisc_ Giada Biaggi @giadabgg Nazareth Yemane @jesusitsnazareth / VIDEO Anderea Lamedica @imloppi / GROOMING Davide Perfetti @davideperfetti_ e Martina Porcelli @martinaporcellimua / Un grazie speciale a @arthurarbesser @magarchivio @acidalatte_