Fall Winter campaign. Pillow boots. Piumestudio meets Giada Biaggi
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  • INTERVISTA A GIADA BIAGGI, GIORNALISTA, SCRITTORE E COMICO

    1) Sei un giornalista, un autore, ma anche un creatore di contenuti e un comico. Se dovessi scegliere solo una di queste definizioni quale sceglieresti? O pensi che il tuo principale punto di forza sia la tua versatilità?
    Mi definirei uno scrittore; la parte giornalistica della mia attività di scrittore viene sostituita dalla commedia e dalla sceneggiatura. Vengo dal partito della finzione e dell'autobiografia immaginaria. Informazioni sulla creazione di contenuti su Instagram; è abbastanza inevitabile per chi lavora nell'intrattenimento, ma io sono più una persona carta e penna.

    2) La commedia al femminile in Italia, a parte qualche isolato caso televisivo, non è un genere molto popolare. Pensi che ciò sia dovuto a un'eredità dominata dagli uomini di un certo tipo di televisione (e intrattenimento) in cui le donne devono solo essere belle?
    C'è davvero una sorta di diseducazione ad accettare donne di bell'aspetto con un'opinione su certi argomenti; Credo che questa sia una delle radici più forti del privilegio maschile nel nostro Paese. Anche nel cinema le registe sono ancora troppo poche e la narrazione della realtà diventa più monolitica e asfissiante. Voglio aprire le finestre!

    3) Da dove nasce la tua voglia di sperimentare questo campo della comicità? A quali artisti ti ispiri?
    Ho molte influenze che vengono dall'estero. C'è la dea Phoebe Waller Bridge, autrice di Fleabag. Amo anche un comico inglese chiamato Katherine Ryan e un comico americano chiamato Cat Cohen. Non mi piace molto la commedia femminile italiana contemporanea, la trovo "da quattro soldi"!

    4) Sesso e filosofia, cultura pop e intellettualismo, i temi che affronti sono apparentemente in contraddizione eppure trovano una perfetta collocazione all'interno del tuo lavoro. Come si fa?
    Leggo libri e mi masturbo ogni giorno! Penso che la vita sia fatta dall'incontro degli opposti e nel mio lavoro cerco di rappresentare la realtà.

    5) Domanda a bruciapelo: quanto è sexy la cultura?
    Molto; L'ho sempre trovato sexy. Concetti come il rizoma di Deleuze, o l'eleganza del pensiero in generale; se ci sei abituato, è difficile non eccitarsi. Penso che la filosofia sia una disciplina estremamente sexy; più ti avvicini al tuo oggetto di studio più ti allontani da esso - penso che sia lo stesso con l'amore. La filosofia riflette la dialettica tantrica del desiderio in modo intellettuale.

    6) Il tuo stile, che ami chiamare 'Sex Tirolo', è un mix di tinte pastello, dettagli preziosi e fantasie a contrasto. Quanto servono gli abiti per veicolare un messaggio? La moda ha anche una funzione sociale?
    Molto. C'è ancora qualcosa di malato nella nostra società se una donna in bikini è percepita come meno intelligente e più frivola; per questo la mia commedia parte anche dalla moda per decostruirla e superarla, come una sintesi hegeliana della moda!

  • TIRO DI CREDITI

    Foto di Sara Lorusso @loruponyo @mulierismagazine / Direzione artistica e casting di Giustina Guerrieri@carinemorris_ / Styling di Anna Carniel @annycarny / Modelle Greta Langianni @gretafutura - Marika Zaramella @leitalienne - Arlyn Esther @arlyn_esther - Sarah Misciali @samisc_ Giada Biaggi @giadabgg Nazareth Yemane @jesusitsnazareth / VIDEO Anderea Lamedica @imloppi / GROOMING Davide Perfetti @davideperfetti_ e Martina Porcelli @martinaporcellimua / Un grazie speciale a @arthurarbesser @magarchivio @acidalatte_